Un'investigazione fotografica sulle discariche costiere di Palermo.
Nel 1958 comincia a Palermo un'espansione urbanistica incontrollata che trasformerà per sempre la città.
Responsabili di quello che verrà ricordato come "il sacco di Palermo" sono principalmente il Sindaco Salvo Lima e l'Assessore ai lavori pubblici Vito Ciancimino, il primo assassinato dalla mafia nel 1992 per non essere riuscito a far cassare la sentenza del Maxiprocesso di Palermo, il secondo condannato nello stesso anno in via definitiva a otto anni per associazione mafiosa e corruzione.


Di quegli anni sciagurati di boom edilizio selvaggio non restano solo gli osceni quartieri della "Palermo bene", ma anche quattro gigantesche discariche sulla costa dove venne deciso di ammassare milioni di tonnellate di sfabbricidi provenienti dalle demolizioni. In meno di dieci anni l'incessante attività di smaltimento aveva alterato la morfologia del Golfo di Palermo creando montagne di detriti alte come palazzine di dieci piani che si proiettavano sul mare per centinaia di metri.
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Qualcuno li soprannominò: i mammelloni.
La creazione di queste discariche devastò la costa, trascinando in disgrazia le borgate marinare di Vergine Maria, Arenella, Sant'Erasmo, Oreto, Settecannoli, Sperone, Brancaccio, Bandita e Acqua dei Corsari, cancellando il ricordo dei raffinatissimi stabilimenti liberty di Romagnolo, avvelenando la foce del fiume Oreto.


Oggi queste immense montagne di merda sul mare, ormai dimenticate, subiscono la lenta ma costante azione di erosione da parte delle onde, riversando nelle acque del golfo ogni tipo di rifiuto e creando spiagge di calcinacci dove ferro, plastica e amianto si sfibrano fino a diventare sabbia.


Latte e Sangue è la storia di questo disastro umano e ambientale.
Chi sono: Manfredi Mori
Sono Fotografo. Racconto la Palermo dimenticata. Combatto per i condannati a malattia e miseria di Vergine Maria, Arenella, Sant'Erasmo, Oreto, Settecannoli, Sperone, Brancaccio, Bandita e Acqua dei Corsari.
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Negli occhi ho il dolore della città avvelenata, piango e tremo di rabbia insieme ai duecentomila "malacarne" delle borgate. Basta memoria! Che ce ne facciamo del ricordo dei Martiri se sono sessant'anni che le montagne di merda di mafia sul mare avvelenano la città?
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Mafia di cemento e mafia di Stato.
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Grido con gli occhi attraverso "Latte e Sangue", un'investigazione fotografica sulle discariche costiere di Palermo che avrà fine solo quando verranno bonificate.